Mi sento di dire una cosa: non bisogna abbattersi!

Posso dire senza retorica che mi hanno salvato.
Settembre 21, 2019

Mi sento di dire una cosa: non bisogna abbattersi!

Non è facile raccontare sei anni di “malattia” in poche righe (prima la resezione della mandibola inferiore sinistra, poi la resezione di quella destra con una successiva radicalizzazione), però mi sento di dire una cosa: non bisogna abbattersi!

Non cominciamo a piangerci addosso, a dire “Proprio a me doveva toccare!”, “Tutte le sfortune capitano a me!”, ecc. ecc.

Guardiamoci in giro: siamo sicuri di essere così sfortunati? Siamo sicuri che non poteva capitarci qualcosa di ben peggiore? E allora, affrontiamo la nuova situazione con serenità e fiducia!

Innanzitutto perché abbiamo la fortuna di poter contare su un supporto medico ad altissimo livello, sia per la parte chirurgica che per quella odontostomatologica.

La mia esperienza con il “mondo” San Paolo è stata molto più che positiva. Ho trovato non solo professionalità ed esperienza, ma anche umanità e disponibilità.

Potrebbe sembrare dispersiva e farraginosa questa suddivisione molto spinta in gruppi specialistici, ma a me ha dato tanto fiducia e tranquillità. Io sono stato (e sono) seguito da un consistente numero di gruppi: i patologi orali, gli odontostomatologi, gli igienisti dentali, i chirurghi dentali, il team di riabilitazione protesica, i maxillofacciali e gli oncologi. Tutti conoscono il mio caso e la mia situazione, tutti sono aggiornati sull’evoluzione, si interfacciano e si coordinano fra di loro. A volte può sembrare pesante andare avanti e indietro dall’ospedale per essere visitato dai vari gruppi specialistici, però questa è anche la garanzia che tutto è sotto controllo e nulla viene trascurato.

Ho provato, anche, a presentarmi inaspettato e, purtroppo, più di una volta a vari dei team sopra elencati per dei disturbi che non potevano attendere la visita di controllo programmata (o, magari, erano solo mie ansie e paure): non solo sono sempre stato accolto con gentilezza ma mi hanno sempre visitato immediatamente e hanno sempre risolto i problemi che avevo.

Un ultima cosa: il nostro corpo è una macchina meravigliosa in grado di prendere atto di quello che si modifica e di “ritararsi”. E, allora, scopri che, per esempio, alla lingua, anche se sparisce la mandibola, basta pochissimo per trovarsi dei nuovi punti di appoggio e di riferimento in bocca (non abbiate paura, la lingua non scivola fuori dalla bocca, non vi troverete con una lingua penzoloni che sbava!). Scopri che non è poi così complicato re-imparare a parlare (sì, qualche parola è più difficile dirla, dicendone qualche altra sputacchi un po’, però, tutto sommato, il mondo intorno a te non si accorge praticamente di nulla), scopri che in breve tempo il tuo stomaco si abitua alla nuova dieta e ai cibi poco masticati.

Per farla breve: tutto continua come prima, la vita rimane esattamente la stessa, è possibile fare tutto quello che si faceva prima senza rinunciare a nulla (o quasi: non posso più minacciare nessuno di morderlo se mi fa arrabbiare!).

E tutto questo è avvenuto prima che questi meravigliosi medici potessero dare impulso alla ricerca sul carcinoma del cavo orale grazie ai fondi raccolti attraverso ACAPO!!!

Un abbraccio a tutti,

Roberto Franza